Non esistono posti lontani di Franco Faggiani | Recensione di Deborah

 

Mi fa piacere che lei la prenda così. Sì, volevo fare una battuta, ma si ricordi che tutto può succedere. L’uomo può combattere contro i suoi simili senza sapere quale schieramento vincerà, ma quando va in guerra contro la natura la sua sconfitta è sicura.

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita:  9 luglio 2020
Pagine: 250
Prezzo: 18.00 €

Roma, aprile del 1944. L’archeologo Filippo Cavalcanti è incaricato dal Ministero di recarsi a Bressanone per controllare gli imballaggi di un carico di opere d’arte destinate alla Germania. Arrivato sul luogo, l’ormai anziano professore conosce Quintino, un intraprendente ragazzo ischitano spedito al confino in Alto Adige. Vista la situazione incerta in cui versa il Paese e il pericolo che minaccia entrambi, i due decidono di scappare insieme per riportare le opere d’arte a Roma. In un avventuroso viaggio da nord a sud, i due uomini, dalla personalità molto diversa, e nonostante la distanza sociale che li separa, avranno modo di conoscersi da vicino e veder crescere pian piano la stima reciproca. Grazie alle capacità pratiche di Quintino e alla saggezza di Cavalcanti, riusciranno a superare indenni diversi ostacoli ma vivranno anche momenti difficili incontrando sulla strada partigiani, fascisti e nazisti, come pure contadini, monaci e gente comune, disposti ad aiutarli nell’impresa. Giunti finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata, si rendono conto che i pericoli non sono finiti e decidono così di proseguire il viaggio per mettere in salvo il prezioso carico tra imprevisti e nuove avventure. Paesaggi insoliti, valli fiorite e boschi, risvegliati dall’arrivo di una strana primavera, fanno da sfondo a questa vicenda delicata e toccante, una storia appassionante sul valore dell’amicizia con cui l’autore, ancora una volta, riesce a commuovere ed emozionare.

 

Durante la quarantena grazie all’iniziativa di solidarietà di Fazi Editore ho avuto il piacere di conoscere un grande autore, Franco Faggiani. Ammetto che per me è stata una vera sorpresa, sono stata letteralmente stregata dallo stile di scrittura dell’autore e dalla dolcezza della vicenda narrata in La manutenzione dei sensi. Ho avuto il piacere di leggere il nuovo romanzo di Franco Faggiani, la nuova avventura si è assolutamente confermata all’altezza della precedente, ho capito che presto recupererò tutti i romanzi dell’autore e non me ne lascerò sfuggire più uno in futuro!

 

«Ma è sicuro che funzioni?».
«Mica tanto. Però sono sicuro che è più prudente fare così. Per il funzionamento affidiamoci alla buon’anima di Nabil. Professo’, co’ ‘sta storia del sarcofago m’avete fatto impressionare!».

 

Lo stile di scrittura di Franco Faggiani è diretto, ricercato nella sua semplicità, coinvolgente e musicale. L’autore in Non esistono posti lontani utilizza delle forme di espressioni dialettali che impreziosiscono la sua prosa, esprimendo le tradizioni di un’Italia unita formalmente ma ancora molto frammentata in molteplici microcosmi. Protagonisti silenti di questa nuova avventura sono i paesaggi, Franco Faggiani dipinge scorci di un’Italia meravigliosa dilaniata dalla guerra, un’Italia ancora capace d’incantare con le sue piccole e grandi meraviglie nonostante le ferite sanguinanti. Non esistono posti lontani è un commovente viaggio di amicizia che va oltre le diversità, oltre le barriere e perfino oltre la guerra. L’amicizia tra i due protagonisti, l’archeologo Filippo Cavalcanti dipendente del Ministero e Quintino un ragazzo ischitano spedito al confino, è davvero emozionante, mi ha fatto molto riflettere il toccare con mano come due persone quasi agli antipodi possano collaborare per intraprendere un’impresa rischiosissima, come alla fine sono riusciti a superare le divergenze di pensiero, di appartenenza ed età, fino a diventare amici inseparabili. Queste riflessioni mi hanno catapultato nella nostra realtà, una realtà tutto sommato positiva e pacifica se comparata con quella della Seconda Guerra Mondiale, ma una realtà nella quale ancora gli italiani continuano a discriminarsi tra loro. È veramente triste constatare che siano ancora sentite queste disuguaglianze, che alcuni si sentano migliori di altri perché nati in un determinato luogo; apparteniamo a uno dei paesi più belli del mondo, un paese ricco di storia, di arte, di tradizioni e bellezze naturali mozzafiato che dovremmo scoprire e valorizzare tutti insieme. Non esistono posti lontani esalta il potere della collaborazione e dell’unione, della tenacia e della forza d’animo, fattori chiave nel raggiungimento di un obbiettivo comune, che spingono persino a rischiare le propria vita e a sfidare una guerra.

 

Non percorrevo più sentieri impervi o salivo su alte ma accessibili cime; tuttavia, non provavo grandi nostalgie, solo qualche rimpianto, ogni tanto, per non aver vissuto altre piccole avventure che avrei potuto affrontare. Così, mi ero adattato all’idea di guardare le montagne da lontano e di esplorarle con la fantasia, limitandomi a immaginare posti idilliaci dove sarebbe stato bello sostare.

 

Aprile 1944. Il lungo viaggio di FIlippo Cavalcanti e Quintino parte da Bressanone dove i due si sono conosciuti per caso sedendosi entrambi sull’unica panchina esposta temporaneamente alla luce per godersi i pochi raggi di un tiepido sole ancora invernale. Filippo Cavalcanti è un archeologo, vive a Roma con la sua gatta e lavora per il Ministero; dopo una vita di scavi e ricerche l’età lo ha relegato ad avere a che fare con le scartoffie, irremovibile a non volersi piegare al fascismo è stato spedito dal suo superiore al confino per verificare lo stato d’imballaggio di alcune opere d’arte che sarebbero state espatriate in Germania dai tedeschi. Quintino è un ragazzo giovane e intraprendente, inviato al confino come prigioniero è costretto a lavorare in un’officina e riparare gli automezzi dei tedeschi, abile con i motori e i pezzi di ricambio fa sempre in modo che le sue riparazioni diano problemi agli oppressori appena superato il confine. La fantasia e la furbizia di Quintino spingono il professor Cavalcanti a non arrendersi alla vecchiaia, a mettere in gioco sé stesso e la sua stessa vita a settant’anni suonati. Come? Intraprendendo un viaggio lungo quasi tutta l’Italia e costellato da pericoli potenzialmente mortali, partendo da Bressanone con un camion riparato da Quintino in direzione di Roma, verso il sud, verso la salvezza. Quintino elabora un piano ambizioso, fantasioso e disperato per poter tornare alla sua Ischia, per essere nuovamente un uomo libero, sposare la donna amata e fondare la propria ditta di trasporti; il professor Cavalcanti invece desidera ritornare alla sua Roma, fare tappa in Vaticano per mettere al sicuro il carico di opere d’arte che i due hanno sottratto ai tedeschi e caricato sul finto camion della croce rossa.

 

Il tempo piccolo è pieno di rischi. Ma se in quel momento riusciamo a combinare insieme conoscenza, capacità, intuito e fortuna, la decisione sarà quella giusta. O, comunque, la migliore che potevamo prendere.

 

Il viaggio dei due protagonisti ci condurrà a spasso per l’Italia, attraverso i loro occhi ammireremo scorci poco conosciuti; percorreremo vie impervie e presidiate dai nemici; conosceremo persone coraggiose, generose e anche dei furfanti; toccheremo con mano la povertà e la violenza generate dalla guerra. Il percorso di Quintino e del professor Cavalcanti è un’esperienza di lettura che mi ha regalato tantissime emozioni differenti, i due protagonisti nonostante la situazione a dir poco complicata affronteranno tutto ciò che il destino gli riserva con positivismo, regalando a noi lettori diversi attimi di divertimento attraverso dialoghi caratterizzati da una piacevole punta d’ironia.

Non esistono posti lontani è un romanzo dolce e delicato ma allo stesso tempo crudo e violento, racconta in chiave romanzata un frammento buio della nostra storia trovando un po’ di luce in una fitta coltre di oscurità. Infondo, come ci ha insegnato Silente La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda… di accendere la luce, e così ha fatto Franco Faggiani con la sua nuova opera.

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio

 

 

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